Il condor fa da capostazione al passo de La Raya, 4200 metri di altezza, fra Machu Picchu e il lago Titicaca: da qualche centinaio di metri più in alto controlla che tutto vada bene. In Perù, ne sono convinti, tutto si muove per volontà di forze soprannaturali e l'uomo non è arbitro del suo destino. Che è già scritto. Per questo gli sciamani indicano la via utilizzando alcool e leggendo il futuro dalle foglie di coca, sparse su un tavolo e usate come i nostri tarocchi, invocando la Madonna e gli dei Inca. Divinità e forze magnetiche: a Machu Picchu c'è una pietra che fa impazzire le bussole e le smagnetizza mentre a Sillustani, vicino Puno, si ritrovano ogni anno gli adepti della New Age per celebrare riti esoterici intorno a quello che resta del Tempio del Sole, un po' di pietre messe in circolo e al centro delle quali, dicono, si sprigiona l'energia vitale della Terra che arriva in superficie sotto forma di calore. E poi Arequipa, i mercati del baratto, la valle dell'Ollantaytambo, l'Amazzonia peruviana, le strisce di Nazca, le isole degli indiani Uros. E il ceviche, splendido piatto estivo che nasce qui: pesce marinato nel lime, peperoncino, coriandolo se piace. Da rifare anche a casa, perfino con i surgelati.