"Il Laos – scriveva Tiziano Terzani – più che un luogo è uno stato d'animo". Calma e serenità sono le virtù di questo popolo. E Vientiane è una capitale ormai affollata ma ancora tranquilla, placida e dolce, accogliente come una splendida padrona di casa che non ha bisogno di nulla per far sentire gli ospiti a proprio agio. I viali alberati sono l'Indocina consegnata ai ricordi, con i tetti spioventi dei templi, i ciuffi rossi e viola delle bouganville, le ville coloniali con il legno rovinato dagli anni ma il fascino che resiste agli assalti del tempo. E la carezza del vento del Mekong che regala profumi di fiori e di pane appena sfornato, perchè il dominio francese ha lasciato in eredità il gusto per la baguette, che viene inzuppata nel latte o farcita con uova, patè di maiale e verdure. Luang Prabang è invece la capitale della religione e dello splendore: vista dall'alto, arrivando in aereo, è una cattedrale di stupa gialli che brillano nel verde, come un prato fiorito di margherite. Lungo le sue strade, ogni mattina, i monaci sfilano a piedi nudi per ricevere il riso che i fedeli hanno appena cucinato e offrono inginocchiati in strada. Un autentico, emozionante spettacolo della fede: partecipazione consentita anche ai viaggiatori.